The Unborn "Apoi!calypse" 7" EP

“The Undergrounder” recensisce “Apoi!calypse” 7″ EP

The Unborn - Apoi!calypse 7" EP

La webzine The Undergrounder ha recensito il nostro 7″ EP Apoi!calypse:

°√ RECENSIONE °√
THE UNBORN
APOi!CALYPSE (Ep 7″ 2018)

°E ora affronterai il mare delle tenebre, e ciò che in esso vi è di esplorabile” °

*…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (1981) Lucio Fulci… *

Voce narrante di una scena apocalittica non molto lontana da noi, di una società distrutta e dissacrata, in ogni angolo e in ogni ambiente di questo vivere : dove si trascinano carcasse di anime morse da alienazione allucinate da un mero mostrarsi, un mero apparire perfetti, una società che punta all’odio, al controllo dell’essere umano, ad un cannibalismo mediatico, ci vogliono morti, ci vogliono addormentati e ci vogliono carne fresca da maciullare, questo è il loro inganno, ci vogliono privi di un cervello con cui poter vedere e reagire.

Basta fare un po di zapping tra la televisione o girare per strada, si puo’ vedere e toccare con mano come la vita di ogni essere umano sia minata dall’essere controllati.
In questa scena apocalittica del nuovo millennio si colloca a perfezione ciò che smuove questo EP. Il progetto degli The Unborn – Band nasce nel 2015 a Viterbo con l’obiettivo di suonare street punk fondendolo insieme all’ ideale del cinema Sci-Fi horror incorporandolo di chiari messaggi politici e sociali.

Potenti, incisivi, squarciano l’underground con le loro mannaie e col coltello tra i denti, recando all’ascoltatore atmosfere cupe, linee di chitarra semplici ma pulite, linee di basso che schizzano ad hoc, voce abrasiva straziante che perfora la testa ma pulita nella resa.

Sono un concentrato di linee musicali potenti, suoni molto ben curati linee veloci, scrittura cruda e concettualmente pregna di spunti sociali e non, la strada incontra Carpenter dando forma ad uno street punk-oi sfumato d’hard rock schermato su uno spaccato horror-giallo-nero-sci -fi, l’ascoltatore ha l’opportunità di essere travolto da una scarica di lame negli occhi.

ApOi!calypse vede la co-produzione di Crombie Media, Oi The Nische, Rusty knife, Anfibio records, Tuscia Clan.
Degna di nota e di elevato risalto, il disegno di copertina è stato curato da Giorgio Santucci, fumettista viterbese ( ha curato il “color fest” e l’albo 374 – La fine dell’oscurita’ – di Dylan Dog), e la grafica curata da Crombie Media.

L’album registrato dal vivo, presenta 4 brani di ottima fattura, ben curati a livello di suoni, gli Unborn danno prova di saper fondere e dar nuova vita all’accezione classica dello street punk incorporandola di concetti e di evidenti messaggi politici e sociali.

L’EP si apre con “La notte dei Morti Viventi”, brano ispirato dal film – A Night of The Living Dead di George Romero (1968) – le linee batteristiche scandiscono sferzate veloci e taglienti incessanti come chiodi fluiscono nelle linee di chitarra e basso in cui fa capolino la voce acida ma pulita, riff cavernosi pressano le linee di batteria, la voce squarcia in due le linee di chitarra e basso, ti perfora come un chiavistello nel cranio.

“They Live (New Version)”, brano ispirato al film omonimo di John Carpenter, una versione di questo brano in lingua inglese e’ presente in Obey del 2017. Linee massicce di chitarra viaggiano a 340 kilometri orari assieme alle linee batteristiche, la voce urlata, acida, cavernosa si rende portavoce di una scrittura cruda, apocalittica, il brano virante sul oi-street punk è una chiamata al risveglio, ad aprire gli occhi – Ci guardano dall’alto del loro inganno, se l’ alba verrà i ciechi vedranno.

“Hanno cambiato Faccia”, brano ispirato da una perla poco conosciuta alle grandi masse un horror politico di Corrado Farina, Hanno cambiato Faccia (1971), linee di chitarra si intercambiano con le linee di batteria, la voce molto pulita scherma le parole, le imprime come come un fossile nella terra, penetrano la carne in tutti gli strati di pelle bucandola.

Conclude l’ EP “The Shape (outro)”, brano strumentale ispirato dal film Halloween di John Carpenter (1978) e alla sua colonna sonora, linee decise di chitarra confluiscono nelle linee di basso e batteria, è un intercedere di pathos e dissacrazione apocalittica, è la perfetta conclusione che ti trattiene col fiato e i nervi sospesi.

In sintesi, se quello che cercate è quel tagliente bilancio tra un’ apocalittica verità concettuale, la capacità di riuscire a dare messaggi senza essere la solita pappa scondita e messa li ad ammassarsi come è possibile trovare molto spesso nell’ underground ; e linee musicali veloci, tanto che ti ritrovi a fine EP e riascolti riascolti senza annoiarti, questo EP fa al caso vostro.

Per ogni fan del cinema sci-fi, horror, giallo, nero per tutti gli orfani di quel cinema lì, del cinema di George Romero, questo EP è una perla da avere, e per tutti i fan dell’oi- street punk non vi troverete assolutamente nessuna pecca e tanto meno delusi.

Con quest’immagine un po’ misteriosa e che fa tanto incappucciati giustizieri, The Shape (voce), The Fog (chitarra), The Blob (chitarra), The Stranger (basso), The Ghoul (batteria), pubblicano questo EP molto pulito nella riproduzione sonora e stilistica, ma pregno di messaggi mediatici e non, pronti a farsi strada nell’underground portando un’originalità nell’ ambiente a livello stilistica a concettuale mediatico dove molto spesso coesistono e si affacciano copie su copie, questo album lascia a chi ascolta tanto su cui riflettere senza scadere nel moralismo bieco di certi ambienti moderni, aggiungerei per aver più impresso questa loro dote di comunicatori vi consiglio di andarli a vedere dal vivo, tutto ciò che è stato detto sarà ancora più confermato.

I brani da citare tutti e quattro in quanto sono l’essenza dell’Ep stesso.

Consigliamo agli ascoltatori di Oltraggio, Razzapparte, Oi Polloi di non perdersi assolutamente questo EP e questa band.

(Ms_ Antrophy)

Articolo originale.

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