“Slasher – Street Punk Anthems” è l’album preferito del 2019 dal blog Modernaut

THE UNBORN “Slasher”: lo street punk si tinge di rosso e diventa horror!

Uno degli album che ascolto in loop in questo periodo è SLASHER (street punk anthem) dei viterbesi THE UNBORN.

Già dalla copertina del disco che cita quello dei Last Resort (in “versione splatter”) s’intuisce il genere musicale proposto, ma stavolta, se vogliamo, in modo più intelligente e senza il solito ritornello “birra, fi*a e scarponi”.

Dieci brani che ci riportano indietro ai vecchi film horror e thriller della nostra giovinezza: Non aprite quella porta, Profondo Rosso, Black Cat, Videodrome sono soltano alcuni titoli che dovrebbero richiamare alla vostra memoria i vecchi film VHS custoditi così gelosamente.

La mia preferita comunque rimane L’ultimo uomo della terra, e come nel film il brano esprime tutta la solitudine che si trova nella società dei consumi. Ascoltandolo ci si sente come Vincent Price nel quartiere dell’EUR, a “rovistare” tra i cadaveri per cercare qualcuno ancora in vita, qualcuno con cui condividere qualcosa, “chi mi sente mi risponda” … cosa rimane dell’umanità?

“Solitudine, nella moltitudine, orrore nella quotidianità” che rappresenta benissimo lo stato d’animo in cui si trovano molte persone alle prese con la vita di tutti i giorni, sentirsi soli in una società in cui non ti riconosci più.

Meglio essere l’ultimo uomo sulla terra che vivere cosi.

Un album street-punk in cui finalmente la politica ha lasciato il posto all’orrore e ci cala nel Profondo Rosso dell’attualità… un album metaforico, in cui però si percepisce un messaggio sociale e allo stesso tempo decadente.

E’ il mio album preferito del 2019, che sta per finire.

Per saperne di più, visita il sito della band: theunbornband.com

Articolo originale.

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