Le nostre canzoni sono ispirate all’horror, al giallo all’italiana e alla fantascienza post apocalittica. Nei seguenti post troverete alcune delle nostre fonti d’ispirazione
Solitudine nella moltitudine: ecco a voi il nostro nuovo video!
Vi presentiamo il nostro nuovo video: si tratta di un omaggio al film post apocalittico L’ultimo uomo della Terra (1964) di Ubaldo Ragona e Sidney Salkow, con Vincent Price, girato in gran parte all’EUR di Roma.
Il video – montato da Silviete, e basato su scene tratte dal film – sarebbe dovuto uscire all’inizio di marzo, ma per i motivi spiegati in precedenza abbiamo deciso di pubblicarlo soltanto adesso.
La canzone – che parla di solitudine urbana – è tratta dal nostro album Slasher – Street Punk Anthems digipack CD, che potete ordinare contattandoci.
Il brano sarà presto disponibile anche sulla cassetta EP The Last Man On Earth, che uscirà per la statunitense Ratgirl Records.
Nell’appendice di questo articolo di Alessandro Aloe per Crombie Media si parla del nostro pezzo “The Warriors”, ispirato sia al libro I guerrieri della notte (1965) di Sol Yurick, sia al film omonimo di Walter Hill.
Guerrieri accovacciati
All’ombra d’una tomba
Sporchi ed ansimanti
Per la lunga corsa
Luna brilla in alto
Illumina i sepolcri
Tra ombre nette e cupe
C’è chi li vuole morti.
Non mi fermerò
I color difenderò.
Rit.: Warriors! Come out to play!
Lottar tutta la notte
Per ottenere che?
Tregua non ti danno
Scelta non ce n’è
Indossa i tuoi colori
Schiarisci i pensieri
Gloria e lunga vita
Intrepidi guerrieri!
Non mi fermerò
I color difenderò
E non fuggirò
I color difenderò.
Siamo in ottima compagnia, visto che oltre a noi appaiono, in rappresentanza dell’Italia, i Bloody Riot con “Gioventù Bruciata” e i Klaxon con “Brutti, Sporchi e Cattivi”.
I gruppi stranieri inclusi nella lista sono invece i Clash con “The Right Profile”, gli Sham 69 con “Angels with Dirty Faces” e i Toy Dolls con “James Bond”.
La band street punk consiglia alcuni horror contemporanei contenenti riflessioni politiche e sociali: Babadook (2014), The Witch (2015), The Love Witch (2016), Scappa – Get Out (2017) ed Hereditary – Le Radici del Male (2018)
Terrore e politica nell’horror moderno
Chi dice che i film horror moderni non possono far paura? Non parliamo dello spavento procurato dagli sbalzi di volume, da apparizioni improvvise o da trucchetti simili, ma della costruzione della tensione tramite una trama intelligente e personaggi ben studiati.
Abbiamo già parlato, in un post precedente, della nostra passione per l’horror politico: sotto questo termine vengono raggruppati film a volte molto diversi tra loro, ma che comunque si propongono di commentare tematiche politiche e sociali.
Gli Unborn vi consigliano cinque film horror recenti di alta qualità, tutti accomunati dalla presenza di riflessioni politiche e sociali.
Babadook (2014)
Babadook (The Babadook) è opera della regista australiana Jennifer Kent. Il suo punto di vista femminile rende estremamente interessante questo horror psicologico, che offre numerosi spunti sulla relazione madre-figlio e sul rapporto con le proprie paure. Coinvolgimento emotivo assicurato, finale sorprendente.
The Witch (2015)
The Witch di Robert Eggers è un horror di classe che prende di mira religione e superstizioni. Ambientato nel New England della prima metà del XVII secolo, The Witch fa della cura degli aspetti linguistici uno dei suoi punti di forza, e questo rende praticamente obbligatoria la visione in lingua originale.
The Love Witch (2016)
La visione in lingua inglese non è un’opzione per The Love Witch, di cui non esiste un’edizione italiana. Opera della statunitense Anna Biller, il film si occupa in maniera intelligente di una tematica di grande attualità – ovvero la condizione della donna, soprattutto all’interno del rapporto di coppia – presentandola in una cornice impeccabile che rende omaggio ai film dell’orrore e in Technicolor degli anni ’60.
Scappa – Get Out (2017)
Scappa – Get Out (Get Out) di Jordan Peele ha per oggetto il razzismo dissimulato di stampo liberal, nonché nuove forme di discriminazione nei confronti dei neri americani. Chi pensava che l’elezione di un presidente nero rappresentasse il tramonto dei pregiudizi razziali negli Stati Uniti, avrà materiale su cui riflettere.
Hereditary – Le Radici del Male (2018)
In Hereditary – Le Radici del Male (Hereditary) di Ari Aster ad essere messa sotto accusa è invece un’istituzione come la famiglia, che non solo non protegge dal male, ma può rappresentare il male stesso. Questo è forse l’horror più scioccante e agghiacciante degli ultimi anni.
Conclusioni
Naturalmente, esistono altri film horror moderni con sottotesti politici e sociali: basti pensare alla saga de La Notte del Giudizio della prolifica Blumhouse Productions, ma l’elenco potrebbe continuare.
L’horror di qualità è tornato – ma era mai veramente scomparso? – e oggi, come in passato, non può fare a meno di commentare ciò che abbiamo attorno.
Gli Unborn sono interessati al cinema horror non tanto per il gusto per il gore, ma soprattutto perché questo genere cinematografico può essere un ottimo veicolo di messaggi di protesta.
Wired ha raccolto dieci esempi di horror politico: tra questi film – sia recenti che dei decenni passati – abbiamo già reso omaggio ad Essi Vivono di John Carpenter con la canzone “They Live”, di cui abbiamo registrato una versione in italiano (Bandcamp, Spotify) e una in inglese (Bandcamp, Spotify). Buona lettura!
Il brano “La città verrà distrutta all’alba” – apparso sul nostro singolo di debutto “Obey” – rende omaggio al film omonimo di George Romero
La città verrà distrutta all’alba
La canzone antimilitarista La città verrà distrutta all’alba – tratta dal nostro 7″ di debutto Obey – è ispirata all’omonimo film horror e di fantascienza di George Romero (1973).
Lyric video
Ascolta il brano
Puoi anche ascoltare “La Città Verrà Distrutta all’Alba” su Bandcamp o su Spotify.
Il nostro brano strumentale “The Shape” rende omaggio ad “Halloween” di John Carpenter e alla sua colonna sonora
Halloween – La notte delle streghe
Lo strumentale “The Shape”, con tastiere di Emiliano Natali, incluso nell’EP Apoi!calypse, costituisce un tributo al film classico di John Carpenter uscito nel 1978, così come alla sua colonna sonora, composta dal regista stesso.
In questo film Michael Myers è interpretato da diversi attori, che vengono così accreditati nei titoli di coda: Will Sandin, ovvero “Michael age 6”, Tony Moran, ossia “Michael age 23”, e Nick Castle, che interpreta Michael mascherato, accreditato come “The Shape” (“la forma”).
“The Shape” è anche il “nome d’arte” del nostro cantante.
Un brano del nostro EP “Apoi!calypse” rende omaggio al film omonimo di Corrado Farina, una gemma poco conosciuta dell’horror politico italiano
Un tributo a Corrado Farina
La canzone Hanno cambiato faccia – che appare sull’EPApoi!calypse – è un tributo alla pellicola omonima di Corrado Farina, regista torinese scomparso nel 2016.
Suo figlio Alberto, dopo aver saputo di questo omaggio, è stato così gentile da contattarci e parlare di noi sul suo profilo Facebook.
Il film – che si basa sull’idea che i vampiri non siano scomparsi, ma si siano soltanto trasformati nei moderni capitalisti – è purtroppo difficilmente reperibile sul mercato home video, ma in compenso è disponibile per intero su YouTube.
Ascolta “Hanno cambiato faccia”
Puoi ascoltare la nostra canzone su Bandcamp, su Spotify oppure su YouTube. Fai scorrere la pagina per leggere il testo.
Hanno cambiato faccia – Il testo
Un morso freddo, la volontà in fumo
Labbra sul collo, psicoseduzione
Sei come Alice nel Paese del Consumo
Anima in scatola, prezzo d’occasione.
Sono creature notturne a caccia
Non sono morti, hanno cambiato faccia!
I loro morsi non lasciano traccia
Non sono morti, hanno cambiato faccia!
Ti lasci andare al bacio del non-morto
È lui che crea i tuoi desideri
Vuole il tuo sangue, la tua mente, il tuo corpo
Vampiri ieri, oggi finanzieri.